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Conversione di un Geloso G-213/A


Il Bollettino Tecnico Geloso n. 40 dove appare questo amplificatore è del 1949. Questo esemplare è stato conservato molto bene, anche se, ovviamente, non era più funzionante. Ho deciso di restaurarlo, convertendolo in un amplificatore per chitarra, ma cercando di mantenere alcune impostazioni originali. Prima di tutto è stato messo in sicurezza, sostituendo il cavo di alimentazione con un cavo tripolare, connettendo a terra il telaio ed eliminando il condensatore da 15.000 pF collegato alla linea di alimentazione. I condensatori sono stati sostituiti tutti; ovviamente gli elettrolitici di filtro, ma anche i condensatori di accoppiamento, poiché alcuni erano in perdita. Per questi ultimi in alcuni casi ho scelto dei valori diversi dagli originali, per ragioni tonali. Ho sostituito alcune resistenze fuori tolleranza, mentre per altre ho deciso di cambiarne i valori. Le valvole sono state sostituite. Per la rettificatrice ho deciso di montare una GZ34 anziché l'originale 5v4-G; questo per poter ottenere una maggiore tensione anodica, e poter disporre di maggior potenza oltre che di una diversa risposta sonora. Per le finali ho scelto due JJ 6V6 GT, molto robuste ed in grado di sopportare tensioni e correnti fuori specifiche, mentre per la preamplificazione e l'inversione di fase vengono utilizzate due 12SL7. Queste ultime sono doppi triodi con piedinatura octal, con un fattore di amplificazione più basso rispetto alle (oggi) più comuni 12AX7, oltre ovviamente ad altre caratteristiche che influiscono decisamente sul suono. L'ingresso FONO è stato eliminato, è stato aggiunto un master volume, è stata ricostruita in altra configurazione la sezione di controllo tono, sono stati aggiunti alcuni condensatori di bypass.
I filamenti delle due 12SL7 venivano originariamente alimentati in continua a 24 volt, con connessione seriale, derivando la tensione dalla presa intermedia del trasformatore di alimentazione. Ho deciso di mantenere lo stesso tipo di circuitazione, ma dotando l'ampli di un alimentatore dedicato separato, stabilizzato perfettamente grazie all'impiego di un LM317. Anche il circuito di bias è stato parzialmente ricostruito, sostituendo il raddrizzatore e rendendo regolabile la tensione negativa. Infine ho aggiunto un led spia di accensione.
Il risultato è a dir poco sorprendente. L'ampli ruggisce e risponde magnificamente al tocco, oltre ad essere silenziosissimo. Il suono è caldo e pastoso, con attacco definito e notevole sustain. Si evidenziano molto le differenze tra le chitarre e tra i pick-up, mentre l'uso dei pedalini risulta estremamente gratificante. Le sfumature sonore vanno da un clean caldo e rotondo, ad un crunch cremoso e pieno, fino ad arrivare ad una distorsione potente e definita a seconda della chitarra utilizzata e del tocco.
Consigliato l'accoppiamento con una cassa 2 X 12 o meglio 4 X 12, con impedenza di 8 o 16 ohm, e l'utilizzo di un buon overdrive.
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Ciao!
Complimentoni per l'amplificatore, è veramente bello e sicuramente suona anche benissimo!
Possiedo anche io un Geloso, molto simile al tuo, il G219/12 (30 euro). Ha qualche differenza a livello dell'alimentazione: possibilità di essere alimentato anche a 12 V (ma il vibratore è un cumulo di ruggine e voglio eliminare la circuiteria), ha due 6X5, non una 5V4. Me lo hanno venduto senza dirmi se funzionava o no. Ho messo la spina nella presa e...TAK!! si accende! Collego la cassa, la chitarra all'ingresso micro e suona perfettamente! Un buonissimo pulito, alzo il volume dopo il 6 e satura meravigliosamente!!!
Voglio mettere anche io un master volume perchè sto diventando sordo :).
Volevo chiederti: il master volume dove lo hai collegato? Tra le 12AU7 e le 12SL7?
Con il master volume controllo realmente i volume dell'amplificatore senza modificare il suono? Cioè, riesco ad avere la bella saturazione che ho quando è a manetta, ma ad un volume più basso?

E' quello a pagina 164
http://www.openfreedom.org/BTG/files/BTG.pdf/kat_54-55.pdf
(nella pagina precedente c'è il tuo, se non sbaglio)

Grazie!
Luca.

Ciao,
prima di tutto un consiglio: stacca subito la spina dalla presa di corrente e la chitarra dall'ampli: così com'è può essere pericoloso! Ricorda che questi amplificatori NON sono stati costruiti per l'utilizzo con una chitarra elettrica e che quando connettiamo la nostra chitarra all'ampli connettiamo anche noi stessi, in qualche modo, all'ampli stesso. Il primo semplice ed indispensabile intervento da fare è quello di metterlo in sicurezza sostituendo il cordone di alimentazione con un cavo a tre poli e dotare l'ampli di una connessione di terra, eliminado il condensatore di massa fittizia (il "death cap"...).
Poi sicuramente saranno da sostituire i condensatori elettrolitici di filtro. Se sono originali ti è andata bene che non siano esplosi! Probabilmente sono stati già sostituiti, ma comunque questo intervento migliora la qualità dell'ampli e ne prolunga la vita.
Detto questo ti rispondo alla domanda sul suono: il master volume cambia il suono dell'ampli. Cioè, la saturazione di un ampli a manetta si ottiene solo con l'ampli... a manetta! Tenendo basso il master, non saturi le valvole finali e quindi perdi una componente del suono, appunto la distorsione delle valvole finali. Però ovviamente è molto utile. Nel tuo caso, visto che il suono dell'ampli ti piace, proverei ad inserire un "post phase inverter master volume", per snaturare il meno possibile il carattere generale dell'ampli. Ti serve un potenziometro doppio (o stereo) ad esempio da 470k. I due estremi li coleghi al posto delle resistenze da 0,33M collegate tra la massa e le resistenze di griglia delle 6V6, ed al cursore centrale colleghi i due condensatori di accoppiamento da 5000 pF. Se il risultato ti piace sei già a buon punto, rimane solo da "consolidare" il circuito con pochi altri accorgimenti.
Fammi sapere.

Ciao,
Andrea

Salve Andrea!

Complimenti per la realizzazione, sembra alquanto interessante ed invitante!
Possiedo un ampli simile a questo, un G-213A ma con trasformatore di uscita più recente e frontalino bianco-crema e caratteri neri entro una cornice rossa.
L'ho pagato 20=venti euro circa due anni fa, ho notato che al suo interno vi sono alloggiate due induttanze, l'una di fronte all'altra, anzichè una come nel caso dell'ampli oggetto del servizio.
Comunque, la mia idea di modificare il circuito va nella stessa direzione del lavoro fatto per l'ampli di cui si parla, anche se meno intuitivo e più complesso, due sono le varianti che vorrei sottoporre a tuo giudizio prima di intervenire sull'unità e convertirlo per lo stesso utilizzo.
Vorrei alimentare le due 12SL7 in continua a 6,3 volts, come prima opzione.
In seconda analisi, vorrei sostituire la prima 12SL7, in ingresso segnale, con un pentodo octal tipo 6J7 (eccellente per armonica e l'alto guadagno...) o tipo 6sk7 (più prona alla compressione)ed intercambiando la pilota con una bella panciuta ECC32 o 6SN7 o 6SL7, agendo sul guadagno della P.I. .
Per quanto attiene la P.I., il riferimento al FDR sarebbe scelta obbligata!
Il volume2 diventerebbe un post P.I. p-p master volume, il tono sarebbe di tipo doppio concentrico adottandolo come passa-basso, intervenendo prima del volume1 e prima della P.I. .
Completerebbe la customizzazione un circuito di bias fisso regolabile con potenziometro e resistenza seriale, nonchè da apposito deviatore che lasci optare per la scelta di bias catodico.
Medesimo accorgimento per quanto concerne la valvola rettificatrice e l'elemento a SS del tipo BY255 o di ultima generazione, più morbidi, meno affilati, dal carattere più valvolare e dal costo molto più elevato: rapporto 10 Eurocent/5£!!!
Utile collocazione di un interruttore Standby, nel caso dei diodi per lo spianamento della tensione anodica, non strettamente necessario utilizzando la raddrizzatrice 5V4, all'occorrenza rimpiazzata con la più robusta Sovtek o JJ GZ34 o 5U4 o 5Z4.
Al posto dei due fori della presa fono originaria, inserimento di due portaled, uno per l'accensione ed uno per il bypass del MV; uscite posteriori due da 8 ohm connesse in parallelo ed una da 16 ohm!
Il dubbio permane sulla qualità e l'efficienza dei trasformatori, tecnicamente dappoco.
Un capitolo a parte meritano le valvole finali, octal e di tipo 6V6g di nuova produzione, una calda e morbida vecchia 6V6G combinata con la più robusta, potente e brillante 6L6GT, a bottiglia!
La scelta definitiva potrebbe anche cadere sulle 6F6 militari a bottiglia!
Sarebbe utile ed interessante postare uno schema esplicativo che riassumesse il mio concetto espresso.

Saluti, Michele

Ciao, Andrea!

Quì per ringraziarti per la cortesia accordata nel rispondermi, esprimere un parere da esperto è sempre evento assai gradito.
Ho inserito una 12sj7 metallica in ingresso segnale, lo zoccolo originario è sormontabile da un collettore per amplificare la 12au6, segue una 12sl7 che lavora per un triodo come guadagno di tensione e per un triodo come sfasatrice del finale, due 6F6G militari finali ed una 5z4 raddrizzatrice AC, solo bias multiplo di catodo per attenuare potenza e resa delle finali, variando la dissipazione delle stesse.
Miscellanea di condensatori e resistenze di buona qualità per il cablaggio interno e nuovi condensatori filtro nell'alimentazione, volume-master-tono completano la sezione EQ, minimale ma efficace.
Ottima soluzione adoperare lo stabilizzatore a 24V per il filamento delle valvole preamplificatrici.
Il suono grosso ed un pò smorzato sugli acuti, tipico del pentodo impiegato, lascia agire su una serie di varianti possibili dal risultato molto appagante, è ad alto guadagno e satura il finale agendo sui volumi, con l'uso dello slide e l'armonica fa faville, ricorda molto quei suoni americani anni '50 un pò ruvidi, pieni, energici che tanto ricordano i Gibson, Supro...del periodo, mentre un bel suono blues è la strada che si dipana da questo strumento assurto a nuova vita.
Il master aiuta sulla distorsione, conferendo al finale il mordente necessario per generare saturazioni consistenti ed arrotondate, specie se si agisce sull'intercambio di 12sl7-12sn7 e 6f6g/gt-6v6g/6gt ed anche 5881/6l6wgc-wxt e le recenti 6l6g accennate nel primo intervento.
Concludo affermando che i Geloso di basso vattaggio mi spirano molto, personalmente, non sono certo un campione di qualità ma mantengono un fascino discreto, hanno chassis robusti e sono italiani, ottima base per chi si volesse cimentare nella realizzazione di un ampli personale ( demodè? ) e decisamente retrò.

Michele C.

Michele,
la conversione di un ampli come quello in oggetto per l'uso chitarristico è un'ottima idea. Si possono ottenere davvero dei bei risultati.
Mi permetto alcune considerazioni alle tue idee di modifica del circuito.
L'ampli in origine è dotato di due induttanze: una è parte del circuito classico di alimentazione anodica, mentre un'altra è utilizzata per ottenere la tensione continua a 24 volt con cui alimentare i filamenti delle due 12SL7 e per derivare la tensione negativa di bias delle finali. Se tu volessi alimentare anche il pre a 6,3 volts, dovresti aggiungere un trasformatore dedicato, per non sovraccaricare il trasformatore di alimentazione principale.
Per quanto riguarda la sezione rettificatrice, se volessi mantenere la possibilità di switch tra valvola\diodo, cercherei di accentuare le differenze tra gli elementi. Degli UF4007 ad esempio potrebbero svolgere egregiamente il compito, e non ti affaticherebbero il portafogli inutilmente... Però attenzione, devi considerare la differenza di tensione anodica che si produce, che influenza l'equilibrio generale del circuito e la sua risposta sonora, nonché richiede un aggiustamento del bias, oppure un suo compromesso, secondo me non soddisfacente.
Per quanto riguarda il trasformatore di uscita confermo ancora una volta il mio giudizio, già altre volte espresso: la sua diciamo non perfetta linearità lo rende a mio avviso un componente eccellente per uso chitarristico.
Riguardo alle altre modifiche che hai proposto, in particolare per la scelta delle valvole, non posso dire nulla. Bisogna provare e sentire il risultato.
Personalmente però ritengo l'insieme un po' troppo complesso; potresti avere problemi di oscillazioni e di ronzii, ed inoltre "snatureresti" le origini di questo glorioso ampli. Ma queste ovviamente sono solo le mie considerazioni personali.
Spero di esserti stato utile.

Andrea

Ciao Andrea! Ho appena collegato il suddetto mostriciattolo alla mia Marshall 4x12 del '71 e sono entrato diretto con la Les Paul!! I miei complimenti! L'ampli urla che è un piacere, la vera goduria è mettere il master a palla e dosare il volume del pre a piacere. Per i miei gusti è sufficiente posizionare il tono a 3-4, perchè ci sono acuti in abbondanza.. avrei gradito solo un pò più di basse sbrodolanti ma so di essere un pò troppo esigente.. d'altronde sono abituato ad usare Marshall Plexi.. Il sustain è davvero non lungo, ma infinito. Il suono è davvero cremoso come piace a me. Ci si rende davvero conto di come cambia gradualmente il suono caricando a poco a poco le finali.. cose che le giovani leve armate di pod nemmeno si sognano ma che dovrebbero provare..
Un paio di domande:
1)Sul retro non esiste selettore d'impedenza, ma solo la dicitura 8-16 Ohm. Posso quindi usare indifferentemente casse da 8 o 16 Ohm? A casa il problema non si pone, la uso solo a 16, mentre in sala prove la cassa è da 8..
2)Ho visto le altre tue creature dotate di EL84: volendo si potrebbero montare senza problemi anche su questa? Come varierebbe il suono?
Grazie, e ancora complimenti! Alex

Ciao Alex,
sono contento che l'ampli ti piaccia, e ti ringrazio molto per i complimenti. In effetti anche a me la cosa che più esalta nel suonare la chitarra elettrica, è poter controllare la dinamica, la saturazione ed il timbro solamente con il tocco delle dita ed il volume della chitarra. Si può davvero fare a meno (quasi) di tutto il resto.
Non che abbia nulla contro le meraviglie elettronico-digitali odierne, tutt'altro... ma la magia secondo me è altrove...
Venendo alle tue domande:
1) Sì, puoi collegare in tranquillità sia casse da 16 che da 8 ohm. Il finale non è critico da questo punto di vista.
2) Purtoppo, senza modifiche sostanziali, no. La tensione anodica è troppo elevata per le el84. Poi dovremmo sostituire gli zoccoli, a meno di utilizzare adattatori costosi. E poi, secondo me, una delle cose più belle di questo amplificatore, è che ha tutte valvole "octal", come i primissimi Fender... le el84 lo snaturerebbero.
Se vuoi, scrivimi un'e-mail. Posso darti qualche indicazione su come "intonare" l'ampli per provare ad ottenere maggiore risposta sui bassi.
Ciao e a presto,

Andrea